Domanda:
Quando collocare l'inizio della globalizzazione?
anonymous
2010-06-28 09:13:29 UTC
Prendo spunto dall'utente Orso Furioso (alias Lanti, suppongo), che recentemente ha aperto per due volte la stessa domanda: 'La globalizzazione ci ha resi ricchi e felici'?
Ho letto le risposte e le ho trovate mediamente banali... più che altro, non vedo come sia possibile rispondere ad una domanda che chiede un giudizio positivo o negativo ad un fenomeno di dimensione così grande e complesso.

Quello che vorrei chiedere è, voi a quando collocate l'inizio della Globalizzazione (per come la intendete voi)? Provo a buttare giù qualche avvenimento che secondo me potrebbe essere valido:

1) La conferenza di Yalta e la suddivisione del mondo in due grosse sfere di influenza (e quindi in un ambito politico)

2) Gli anni '60, la Beatles-mania, la diffusione del rock e delle controculture in tutto il mondo (cultura)

3) La diffusione di internet negli anni '90 (telecomunicazioni)

4) ....

Voi come la pensate?
Una volta stabilito un inizio dell' Era della Globalizzazione, possiamo stabilire se si stava meglio prima o adesso?
Dodici risposte:
Deutz Freiheit
2010-06-28 11:42:43 UTC
Se per Globalizzazione intendiamo l'apertura dei mercati, allora essa è cominciata quando è iniziato l'uomo. Solo che all'inizio si applicava a un gruppo, poi a un villaggio, poi ad una città, poi ad uno Stato ...e sembra naturale che alla fine il mondo potrebbe essere un unico grande mercato.



Credo che la globalizzazione, intesa come apertura ai mercati mondiali, sia iniziata (in modo piu' evidente) negli anni tra fine 80 e inizio 90, crollo dell'URSS (fine dei blocchi), e spostamento della produzione, in modo piu' accentuato, da paesi ricchi a paesi poveri.



Ora, se la cosa sia positiva o negativa ...il mio parere è il seguente: a globalizzazione avvenuta, tutto sarà piu' giusto ed equo ma ci vorranno secoli.

Invece, il passaggio dalle economie "chiuse" a quelle globali puo' essere disastroso ..come nel caso che stiamo vivendo: ad esempio, spostare la produzione in paesi poveri per via del minor costo del lavoro, contribuirà a renderli piu' ricchi ma le tensioni sociali e l'impoverimento di quelli ricchi si farà sentire.

E forse è giusto che le cose vadano in questo modo.
mikelogulhi
2010-06-28 16:58:08 UTC
Secondo me, quando gli storici del futuro scriveranno della globalizzazione sceglieranno come data simbolica il 9 novembre 1989, data del crollo del muro di Berlino, che precede di poco la diffusione di internet negli anni '90. Una minoranza (o una maggioranza, chissà) indicherà come data l'11 settembre 2001, data del crollo delle torri gemelli, altre date sono troppo risalenti.

Spero poi che venga considerata come data (ma non di inizio della globalizzazione, ma piuttosto di una nuova era) la diffusione del mio progetto "Il Mondo Futuro" che prevede 15 grandi Stati Federali di dimensioni simili. Ma questa è una mia speranza personale, abbastanza utopica, almeno per il momento.

Tornando alla globalizzazione, dopo il 1989 nel c.d. 1° mondo (I paesi ricchi/capitalisti) si sta peggio, c'è più disoccupazione, paghe più basse e sono messi in discussione diritti lavorativi, sindacali, pensionistici e non solo che apparivano acquisiti. Nel c.d. 2° mondo (i paesi socialisti, fra tutti i giganti Russia e Cina) ci sono stati passi in avanti e passi indietro dal punto di vista economico, politico e giuridico (un discorso a parte vale per i Paesi ex-comunisti entrati nell'Unione Europea per i quali da un punto di vista giuridico-politico ci dovrebbero essere stati quasi solo passi in avanti). Per quanto riguarda i paesi del 3° mondo la situazione è discussa e discutibile.

Scalfari, in una puntata di 8 e mezzo qualche sera fa, diceva che con la globalizzazione il Mondo dovrebbe diventare come "i vasi comunicanti", un esperimento che abbiamo visto di persona o in immagine quasi tutti alle scuole medie, cioè le condizioni dei cittadini del Mondo tendono a parificarsi nel lungo periodo, quindi, sempre secondo Scalfari, nel 1° mondo si sta peggio, ma poi nel 3° mondo si starà un po' meglio.

Naomi Klein, invece, nel suo celebre libro "No logo" scriveva delle "zone industriali di esportazione" che si trovano nel 3° mondo e sono veri e propri "stati sovrani autoritari detassati" dove le persone del luogo vengono sfruttate al massimo.

Secondo me, il difetto della globalizzazione è che è troppo liberista e uno dei modi per "regolarla" è creare pochi grandi Stati Federali che possano, proprio per le loro dimensioni, competere con le multinazionali quanto a potere ed evitare che suddette multinazionali "dettino legge". Serve poi una coscienza non "di classe" (come si diceva una volta), ma "di specie" che ci porti a comprendere che siamo molto simili ed abbiamo un destino comune che deve essere (e noi ci dobbiamo sforzare affinché lo sia) buono sia da un punto di vista sociale che ambientale.
andreaqi
2010-06-29 07:08:02 UTC
Secondo alcuni storici la globalizzazione economica (con le sue conseguenze sociali e culturali) inizia quando i Sumeri iniziarono a commerciare con le civilta' della valle dell' Indu nel terzo millennio a.c., per poi crescere fino all'apertura e consolidamento delle grandi vie di comunicazione commerciali come la via della seta ( dal secondo millennio a.c.) e la via delle spezie



Da un punto di vista moderno e strettamente economico direi che si possa fissarne un inizio dalla meta' degli anni 80 e in particolare (ma questo rappresenta gia' la conclusione di un processo) con l' Uruguay round del Gatt (settembre 86) che ridusse le tariffe doganali, gli aiuti all'agricoltura e cancello' le misure protezioniste che limitavano l'importazione di prodotti tessili da paesi in via di sviluppo, aprendo la strada al WTO (95)

Premesse politico finanziarie furono la conferenza di Bretton Woods del 1944 (molto piu' che Yalta) e la fondazione della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale nello stesso anno, ma la svolta verso il sistema attuale non arrivo' prima della meta' degli anni 80



Nello stesso periodo iniziava l'apertura della Cina agli investimenti esteri (dal 1980-1981), si facilitavano le comunicazioni (il fax, dal 1985, al posto del telex e della posta. Internet, che inizio' a diffondersi internazionalmente dall'86-87) e cresceva la disponibilita' di mezzi di trasporto rapido (gli accordi internazionali "open skyes"per la circolazione aerea si consolidano a fine anni 80) e la nascita della standardizzazione dei trasporti intermodali (Containers etc.)
?
2010-06-28 17:22:11 UTC
http://www.storiaefuturo.com/it/numero_16/percorsi/7_globalizzazione~1161.html



qui è interessante
?
2010-06-28 16:46:42 UTC
Alla prima applicazione delle teorie di Milton Friedman alla realtà,leggi centro america ,america del sud ed indonesia in un arco di tempo a cavallo tra gli anni 60-70,epoca in cui i suoi Chicago boys,la più famigerata banda di economisti al servizio delle grandi multinazionali e del WTO iniziarono l'esperimento con ;Argentina,Cile,Uruguay e tutta la parte nord del continente,in Indonesia con Suharto crearono la più criminale delle situazioni economiche che mente umana potesse concepire,il Cile deve a lui ed all'opera dei suoi consiglieri le cure di cui il popolo cileno godette,se vuoi passo all'Africa a Sankara e potrei tornare indietro a Lumumba che credo fu uno dei primi a beneficiare di tale medicina....in epoca recente troviamo la Tactcher sua sfegatata seguace e di cui i sudditi della regina pagheranno l'eredità...in italia troviamo oggi un cavaliere che dopo aver allucinato ed addormentato un popolo ,con tali teorie stà cercando di fare la festa al paese di privatizzazione in privatizzazione,al punto in cui siamo credo che se anche cadesse quella del duomo di statuina e centrasse il bersaglio riusciremmo a cavarcela!

L'economia dei disastri è al lavoro,la situazione è critica e solo un disastro di dimensioni immani o uno shock di portata planetaria può rimettere in moto la macchina infernale....Friedman si starà fregando le mani nella tomba per il numero di cadaveri che andranno a fargli compagnia!
anonymous
2010-06-28 18:22:54 UTC
La globalizzazione che intendi tu è iniziata quando la Cina è stata ammessa nel WTO nel dicembre 2001.



Altrimenti è iniziata 300mila anni fa quando Homo sapiens sapiens uscì dalla Rift Valley, nell'attuale Etiopia, e colonizzò il mondo.
?
2010-06-28 16:44:49 UTC
Questa è una grande domanda davvero.

Purtroppo gli studi universitari che ho appena finito non mi aiutano granché e quindi non ho le conoscenze necessarie per dare una risposta soddisfacente.





Butto lì qualche evento:



-peso decisivo degli Usa per la vittoria nella seconda guerra mondiale da parte degli Alleati con conseguente trasmissione, nelle aree sotto la loro influenza, del proprio metodo economica e della propria cultura in generale (cinema, musica, libri,...)

-sviluppo del trasporto areo come mezzo di trasporto più rapido e veloce del treno e capace di collegare un Continente all'altro

- la rivoluzione culturale del '68 visto dal lato sociale quale tentativo di apertura mentale attraverso la rottura dell'attaccamento alle tradizioni anche attraverso l'assorbimento di prodotti e costumi provenienti da sistemi culturali e produttivi diversi

-la televisione quale mezzo per pubblicizzare prodotti

-caduta del muro di Berlino nel 1989 con tutto ciò che comporta per gli Stati sotto l'influenza sovietica

-Trattato di Schengen

-moneta unica europea

-allargamento dell'Unione ad un numero sempre maggiore di Paesi

-sicuramente Internet e lo sviluppo del "commercio elettronico"





Quindi, io direi, che la globalizzazione è difficile da datare come data d'inizio, possiamo dire che parte con la fine della seconda guerra mondiale, e si sviluppa in modo più veloce rispetto a prima dal 1989 in poi. Dalla caduta del muro di Berlino.
anonymous
2010-06-28 16:40:58 UTC
Guarda gli effetti delle globalizzazione nel mondo dello sport, della musica, avremmo mai conosciuto un Maradona o un Bob Marlin? Segue da molto un cammino inarrestabile con mia grande gioa e dispiacere, dipende dai casi.
Marco
2010-06-28 16:30:09 UTC
Per non andare troppo a ritroso nel tempo mi fermerei all'Impero Romano.
pazzo
2010-06-28 18:44:12 UTC
Dai romani.
Xman B
2010-06-28 16:23:01 UTC
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lasciami riflettere ...........poi ti dico
onox
2010-06-28 16:46:41 UTC
L'impero romano rappresentò il primo esempio di globalizzazione ma funzionante

La globalizzazione dannosa invece nasce con la scoperta delle americhe e l'avvio in maniera massicio delle rotte commerciali atlantiche vedi americhe e compagnie delle indie.

E in questa fase che nasce la globalizzazione ovvero rendere disponibile un prodotto realizzato in india in un paese lontano. Oggi abbiamo solo semplificato il sistema di scambio non più velieri ma aerei ed internet.


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